Hanno il reddito di cittadinanza e lavoreranno per gli altri

Eseguiranno lavori utili per la comunità in cambio del reddito di cittadinanza che già percepiscono. Sono una decina i residenti in paese che con il mese di settembre saranno impegnati in semplici, ma importanti opere a beneficio di tutti. Sono uomini e donne aventi un’età fra i 30 e i 60 anni che offriranno un po’ del loro tempo libero in cambio del riconoscimento statale che ricevono, il noto provvedimento istituito a suo tempo dal Movimento Cinque Stelle. È una opportunità offerta dal Comune di Trevenzuolo che ha recentemente approvato due progetti «Utili alla collettività» (Puc) destinati ad arruolare le persone che ricevono il sussidio statale e che risiedono a Trevenzuolo. La norma che disciplina il reddito di cittadinanza prevede infatti la possibilità per i beneficiari di dare «la propria disponibilità per la partecipazione a progetti a titolarità dei Comuni, utili alla collettività, in ambito culturale, sociale, artistico, ambientale, formativo e di tutela dei beni comuni, da svolgere presso il medesimo Comune di residenza». Approfittando di questa occasione, l’amministrazione comunale ha così deciso di promuovere due specifiche iniziative denominate «Progetto sociale Rete solidale» e «Progetto Area ambientale» attraverso le quali riuscirà ad arruolare nuovi soggetti per rafforzare i servizi sociali e il settore ecologia. «È una possibilità offerta dalla legge che come Giunta comunale abbiamo deciso di utilizzare», dice il sindaco Eros Torsi. «Sono due progetti, uno si sviluppa in ambito sociale e l’altro legato a manutenzioni ed ecologia che sono le aree in cui questi soggetti possono fornire maggiore aiuto». Le persone coinvolte svolgeranno diversi tipi di incarichi che vanno dalla consegna a domicilio di pasti e/o farmaci al trasporto di studenti ai centri scolastici o al doposcuola e all’accompagnamento degli anziani per visite mediche presso ambulatori e ospedali. Un servizio quest’ultimo molto importante e sempre più richiesto, soprattutto dalle persone anziane, che andrà a rafforzare quello già svolto dal Gruppo locale Solidarietà sociale, che è sempre alla ricerca di nuovi volontari. Nell’ambito manutenzioni, invece, i nuovi lavoratori si occuperanno della pulizia di strade, piazze ed edifici pubblici, della raccolta di rifiuti abbandonati e della manutenzione del verde pubblico attraverso piccoli sfalci e potature o spazzamento delle foglie.

Attività oggi svolte da due persone ma che non sono mai abbastanza per mantenere il decoro urbano. I beneficiari del reddito di cittadinanza saranno impiegati da un minimo di otto ore fino a un massimo di sedici ore settimanali per un anno e comunque finché non decadrà il reddito di cittadinanza perché magari nel frattempo saranno riusciti a trovare un lavoro. «Rafforziamo due aree importanti di utilità pubblica», conclude il sindaco, «e per noi è un grande aiuto per tenere in ordine il paese, cosa che va a vantaggio di tutti e si traduce in un maggior benessere della cittadinanza». Il Comune di Legnago ha già istituito a luglio questo servizio per occupare i percettori di reddito di cittadinanza. Sono 12 residenti, sette uomini e cinque donne, che ripuliscono la città dai rifiuti e curano il verde pubblico e le piste ciclabili. Ovviemente, prima di affidare gli incarichi sono stati indetti colloqui per verificare le attitudini dei 12 cittadini coinvolti nel progetto che è stato affidato per la realizzazione al gruppo La Verbena dell’Adige, costituito da volontari. La legge che istituì il reddito di cittadinanza il 28 gennaio 2019, durante il primo governo guidato da Giuseppe Conte, prevedeva anche una serie di obblighi da parte dei cittadini che avrebbero beneficiato della somma fino a un massimo di 700 euro al mese. Tra questi, anche l’impegno a rispondere alle chiamate degli enti per opere di pubblica utilità.

Lidia Morellato (L’Arena)

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