Oasi della Bóra, il bosco segreto con risorgive, fontanili e piante sorprendenti

Visita con il WWF nella zona rinaturalizzata fra Tione dei Monti e Tartaro.

L’Oasi della Bóra raccoglie attorno a sé oltre cento visitatori e affascina con i suoi fontanili.

Domenica 26 maggio 2024 si è chiuso con successo il mese delle Oasi Wwf (196 manifestazioni in tutta Italia) e il territorio protetto nel Comune di Povegliano Veronese ha aperto le porte alle visite guidate inserendosi in un programma di eventi nazionale organizzati dall’associazione ambientalista per consentire di conoscere i fontanili, le sorgenti di tipo antropico che costellano l’area. La visita all’Oasi che ha come simbolo il Martin pescatore è stata una vera e propria festa della natura dedicata alle zone umide e alla loro biodiversità. Molti i veronesi, ma anche bresciani e mantovani. Numerosi anche i bambini con le loro famiglie.

Il luogo rinaturalizzato dove il fiume Tione dei Monti confluisce nel fiume Tartaro è poco più grande di due campi da calcio e sino a 35 anni fa era coltivato a cereali. Il bosco planiziale (un terreno coperto da alberi in pianura) che caratterizza l’Oasi con la manutenzione dei fontanili è il risultato dell’affido da parte dell’ente pubblico proprietario, il Consorzio per la depurazione delle acquee tra i Comuni di Villafranca e Povegliano Veronese, dal 1992 al Wwf Veronese Odv che ha messo a dimora specie autoctone a fini conservativi e didattici. Sono gli alberi e gli arbusti che un tempo popolavano la pianura veronese come farnie, olmi, carpini, ceri, frassini e ontani con alcune specie divenute più rare e tra queste il ciavardello, il tiglio selvatico e la palla di maggio.

Ai margini dell’area boschiva si incontrano i prati aridi: praterie vegetali dove a dominare sono le graminacee. Sono ambienti che per essere mantenuti necessitano di interventi costanti come lo sfalcio delle sponde e delle erbe acquatiche. Questi habitat ospitano numerose specie floreali e una ricca biodiversità entomologica (insetti) e sono particolarmente amati dai lepidotteri (farfalle).

«Fontanili e risorgive sono pressoché sconosciuti e sulle loro differenze si focalizza l’attenzione delle persone in visita all’oasi», dice Luigi Facincani, membro del direttivo del Wwf Veronese Odv. «Come pure, c’è curiosità e interesse quando si parla di piante. Per quale motivo si piantuma un albero nel giardino? Le risposte vanno dalla presenza di fiori alla possibilità di raccoglierne i frutti, dall’avere una zona in ombra alla presenza di un luogo per ritemprarsi e pulire l’aria. Tutte affermazioni corrette, ma aggiungo: una pianta mette a disposizione dell’ambiente un nuovo ecosistema complesso e completo».

«Molti visitatori si sono incuriositi su come sia stato possibile far rinascere un bosco», prosegue Alessandro Bonetti, referente per le oasi e le aree umide del Wwf Veronese Odv. «Di fatto si tratta di una rinaturalizzazione di questa area e sebbene 35 anni fa non vi fosse nulla di tutto questo, oggi alberi e arbusti sembrano esserci sempre stati».

L’Oasi della Bóra (via Livello, strada per Nogarole Rocca, Povegliano Veronese) è di proprietà del Consorzio per la depurazione delle acque tra i Comuni di Villafranca e Povegliano Veronese e le visite sono possibili solo con una guida e su appuntamento.

L’area naturale è fruibile anche per attività educative e didattiche. È possibile scrivere ai volontari del Wwf Veronese Odv all’indirizzo e-mail: verona@wwf.it.

Marco Cerpelloni (L’Arena)

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