Il Comune ha messo in funzione gli occhi elettronici contro gli incivili che abbandonano i rifiuti.
Dieci telecamere contro gli incivili che abbandonano i rifiuti sulla Transpolesana. Sono entrati in funzione gli «occhi elettronici» che il Comune di Legnago, dopo una trafila burocratica durata alcuni anni, ha installato lungo la statale 434 per sorvegliare altrettante piazzole di sosta spesso scambiate dai «pendolari dei rifiuti» per discariche a cielo aperto. Tanto che nelle scorse settimane, durante una pulizia straordinaria concordata con la società Sive, che si occupa della gestione dei rifiuti in città e in altri Comuni del comprensorio, nelle aree ai margini della Transpolesana, all’altezza della città del Salieri, erano state raccolte e smaltite sette tonnellate di immondizie di vario genere, dagli scarti edilizi agli elettrodomestici passando per gli ingombranti e parti di auto.
Intervento apripista
«Legnago», sottolinea il sindaco Paolo Longhi, «è l’unico Comune attraversato dalla statale che ha creduto in questo investimento, volto a scoraggiare una pratica purtroppo sempre più diffusa, tant’è che il legislatore, nel 2023, ha previsto sanzioni penali per il caso di abbandono e deposito incontrollato di rifiuti».
Le 10 telecamere, collegate via etere alla centrale operativa della polizia locale di via Matteotti, permetteranno quindi di «castigare» chi abbandonerà i rifiuti. Il costo sostenuto dal municipio per l’installazione dei dispositivi è stato di 64.600 euro. Il progetto, approvato dalla Giunta dell’ex sindaco Graziano Lorenzetti, è stato inserito nella graduatoria per ottenere un contributo regionale di 15mila euro. «La posa», puntualizza Longhi, «è stata possibile soltanto dopo un’estenuante trafila burocratica iniziata alcuni anni fa con l’Anas, società del Gruppo Fs Italiane che gestisce la superstrada».
Il funzionamento delle telecamere è totalmente ecologico, in quanto ciascuna installazione è alimentata da energia solare.
Autovelox fisso
La Transpolesana è in procinto di diventare così sempre più una «sorvegliata speciale». Con le 10 apparecchiature collocate in altrettante piazzole di sosta salgono a 11 gli impianti di videosorveglianza attivi sugli oltre 50 chilometri di superstrada che attraversano la Bassa, collegando Verona con il Rodigino.
Finora, a monitorare e a multare il comportamento scorretto dei conducenti in transito su quest’importante collegamento c’era soltanto l’autovelox fisso attivo da anni a San Giovanni Lupatoto, in direzione di Rovigo, prima dell’imbocco della galleria. Secondo gli ultimi dati disponibili, quest’impianto ha raccolto nell’ultimo anno 2,32 milioni di euro derivati dalle sanzioni.
Le telecamere installate a Legnago, invece, serviranno a monitorare le aree di sosta, consentendo alla polizia locale di staccare multe a quanti scambieranno le zone destinate a parcheggio, lungo entrambi i versanti, per depositare i rifiuti. L’anno scorso pure Palazzo de’ Stefani aveva puntato ad installare un velox fisso, subito dopo lo svincolo di Legnago Nord per chi arriva da Verona. Dalla prefettura scaligera tuttavia non arrivò l’autorizzazione.
Fabio Tomelleri (L’Arena)